Psico-setta Arkeon, dieci persone rinviate a giudizio

Vito Carlo Moccia

Vito Carlo Moccia

Sono dieci le persone rinviate a giudizio dal gup di Bari, Marco Guida, coinvolte nell’inchiesta sul metodo Arkeon: una sorta di psicosetta diffusa in tutta Italia e che, in poco meno di dieci anni, ha raccolto migliaia di adepti in ogni parte della penisola.

Un anno fa furono iscritte nel registro degli indagati undici persone. Ora solo la posizione di una queste è stata stralciata.

Ai dieci rinviati a giudizio vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza.

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Spagna, benedettini costretti a lasciare monastero: volevano soldi per i restauri

I giorni 15 e il 16 agosto, durante la celebrazione dell’Eucaristia a Rabanal del Camino (León, Spagna), si sono verificati dei tumulti con lancio di insulti ai danni dei monaci tanto che è stato necessario l’intervento della Guardia Civil. I religiosi si sono quindi visti costretti ad abbandonare il paese.

Di fronte a questi fatti, la comunità di monaci benedettini di San Salvatore del Monte Irago ha rilasciato un comunicato in cui viene «deplorato l’impiego della violenza fisica o morale come mezzo di risoluzione di qualsiasi conflitto».

A causa della violenza del tumulto, i monaci sono stati richiamati alla loro Abbazia di Santa Otilia dai loro superiori, dopo aver messo a conoscenza le autorità ecclesiastiche competenti.

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Firma falsa: il vescovo rimette la querela

il vescovo Piergiorgio Debernardi

il vescovo Piergiorgio Debernardi

Tempo tecnico per permettere al giudice Alberto Giannone di pronunciarsi, e martedì 22, poco dopo mezzogiorno, si è chiusa in una manciata di minuti una vicenda che ha portato in Tribunale il vescovo di Pinerolo e l’ex-vicario generale della Diocesi.

A far le veci dei due prelati, i rispettivi avvocati, muniti di apposite procure: Massimo Fossati per mons. Debernardi e Alfredo Merlo per don Paolo Bianciotto.

Il primo ha rimesso la querela, il secondo ha accettato la remissione. Risultato: reato estinto (trattandosi di un reato procedibile solo a querela).

In breve la storia, che risale ormai a tre anni fa. Il 21 marzo 2006 una breve lettera autorizzava l’ex-parroco di Prali, don Beppe Alluvione, a richiedere un fido bancario di 150mila euro per risistemare la chiesa di Ghigo.

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Prete di giorno e drag di sera: il coming out di padre Anthony Capretta

Padre Anthony Capretta

Padre Anthony Capretta

Ascoltate i suoi successi dance, chissà che non piacciano a Benedetto XVI!
C’è chi parla di vizio, chi di secondo lavoro, chi si indigna e chi invece premia la voglia di seguire le passioni. La storia del prete cattolico Anthony Capretta è per molti aspetti controversa nell’interpretazione, ma molto semplice nella pratica. State a sentire chi potrebbe tornare utile a Sua Santità nei prossimi mesi.

Oltre ad aver fatto coming out durante il suo sacerdozio, non contento il prete cattolico ha anche deciso di dedicare il proprio tempo libero ad una insolita passione: il travestitismo. Quando non indossa il suo abito talare, mister Capretta è un’affermata e paffuta drag queen: “figura religiosa e morale di giorno e Big Mama al limite tra i due generi di notte”.

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Parroco di Lecco: soldati mercenari. La Curia di Milano prende le distanze

Don Giorgio

don Giorgio De Capitani

La Curia di Milano ha censurato un parroco di Lecco, don Giorgio De Capitani, che sul suo blog ha definito i parà uccisi a Kabul «mercenari pagati dal Governo» e ha anche rivolto un’offesa pesante al ministro della Difesa Ignazio La Russa.

Della vicenda, che risale a venerdì, si sono occupati oggi La Padania ed Il Giornale che, in un articolo in prima pagina, ha chiamato in causa l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, “reo” di non essere intervenuto finora nella vicenda.

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Polonia: arrestato un prete per rapina in banca

La polizia polacca ha comunicato di aver arrestato un sacerdote di 37 anni come presunto autore di una rapina in una banca di Szamotuly nella parte occidentale del Paese.

”Indossando un paio di pantaloncini e una giacca l’uomo ieri alle 14.00 e’ entrato nella piccola agenzia della banca minacciando la cassiera con un coltello e prendendo poche migliaia di zloty”, ha detto all’Afp il portavoce della polizia di Szamotuly Jacek Michalowski.
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Lombardia, dalla regione 13 milioni di euro per edifici di culto

Lorenzo Demartini

Lorenzo Demartini

Non vede termine lo sperperio di denaro pubblico per la ristrutturazione delle Chiese. Dopo la regione del Friuli, della Calabria e i comuni di Torino e Salerno, anche la Lombardia ha deciso di scendere in campo con un’ingente “donazione” di denaro gentilmente offerto dai contribuenti.

Anche in questo caso, pur essendo a disposizione i fondi ricavati dall’8×1000, il cui 18% circa (185.000.000 di euro, dati: CEI) è destinato proprio a questo tipo di interventi, viene dilapidato denaro pubblico.

Tredici milioni di euro per gli edifici di culto e gli interventi strutturali negli oratori per i prossimi 2 anni. E’ quanto stabilito da un bando regionale varato ad agosto dalla giunta.

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LEFEBVRIANI/ Vescovo Stoccolma: avvisai Santa Sede. Padre Lombardi nega

il vescovo Anders Arborelius

il vescovo Anders Arborelius

Il vescovo di Stoccolma sostiene di aver avvertito la Santa Sede delle dichiarazioni che negavano l’Olocausto del vescovo lefebvriano Williamson.

Lo ha affermato lo stesso vescovo, mons. Anders Arborelius, in una nota sul sito della diocesi.

Williamson aveva parlato dell’Olocausto a una tv svedese il 21 gennaio, in coincidenza con la decisione del Papa di revocare la scomunica ai vescovi lefebvriani.

Il portavoce della Santa Sede sostiene invece che il Papa era all’oscuro di tutto.

«Benedetto XVI non è mai stato informato sulle posizioni negazioniste del vescovo Williamson prima della revoca della scomunica ai quattro presuli lefebvriani» precisa padre Federico Lombardi.

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Cossiga, «revisionare il concordato»

Francesco Cossiga

Francesco Cossiga

Botta e risposta a distanza tra il cardinale Bagnasco e l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.

Al centro della polemica la possibilità, (assai ben vista) dal senatore a vita, di aprire un dibattito per aprire la strada al ritocco del Concordato.

Un tema decisamente tabù in casa cattolica anche se, ciclicamente, viene tirato fuori da vari settori della politica.

Il motivo che ha indotto Cossiga a spezzare una lancia a favore della revisione concordataria va ricercato in uno degli ultimi interventi di monsignor Crociata, segretario della Cei, «piene di critiche e insulti» nei confronti del presidente del Consiglio Berlusconi.

Parole che «avrebbero sicuramente portato – spiega Cossiga – all’arresto da parte della Police National il suo omologo francese se solo egli si fosse comportato nei confronti del presidente Sarkozy come lui si è comportato nei confronti del dottor Berlusconi».

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Santuario di padre Pio, la dirigente della fondazione accusa: “I frati hanno un conto all’estero”

Santuario di padre Pio

Santuario di padre Pio

Il santuario di Padre Pio a San Giovanni rotondo in Puglia rischia di finire sotto una bufera giudiziaria dopo le denunce di Silvia Beatrice Dall’O, dirigente della fondazione Padre Pio da Pietrelcina licenziata dal frate Francesco Di Leo, il rettore del santuario.

Tutto comincia quando la donna, dirigente dell’Ufficio accoglienza Pellegrini, viene licenziata: «Il rapporto di fiducia si era rotto e la signora è stata allontanata» spiega frate Antonio Belpiede, portavoce della Provincia di Foggia dei minori cappuccini.

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