Parroco di Lecco: soldati mercenari. La Curia di Milano prende le distanze

Don Giorgio

don Giorgio De Capitani

La Curia di Milano ha censurato un parroco di Lecco, don Giorgio De Capitani, che sul suo blog ha definito i parà uccisi a Kabul «mercenari pagati dal Governo» e ha anche rivolto un’offesa pesante al ministro della Difesa Ignazio La Russa.

Della vicenda, che risale a venerdì, si sono occupati oggi La Padania ed Il Giornale che, in un articolo in prima pagina, ha chiamato in causa l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, “reo” di non essere intervenuto finora nella vicenda.

Anche se la Diocesi di Milano è intervenuta lo stesso venerdì e gli ha chiesto di cancellare l’articolo in questione il prete non ritratta e fornisce la sua versione: «Venerdì sera l’avvocato della curia milanese mi ha contattato telefonicamente per cancellare l’articolo. Cosa che ho subito fatto. Ma la cancellazione dell’articolo mi è stata chiesta per le offese rivolte al ministro La Russa, e non per le mie opinioni in merito alla morte dei soldati italiani a Kabul».

Sul sito del parroco di Lecco, infatti, oggi è apparso un nuovo editoriale nel quale don Giorgio non accenna minimamente a ritrattare. «Perchè – scrive – non si ha il coraggio di dire che i nostri militari che si trovano nelle zone calde di una guerra non sono altro che mercenari, pagati profumatamente dal Governo, cioè da noi, per svolgere un mestiere che consiste nello sparare su bersagli umani, senza distinguere se si tratta di bambini o di nemici armati?».

In passato il sacerdote era già stato al centro di polemiche per alcune prese di posizione contro politici, tra cui Berlusconi, sia sul suo sito sia durante le prediche della domenica. La Curia ha infine ricordato che domani mattina nella basilica di Sant’Ambrogio si terrà una Messa di suffragio per i soldati caduti a Kabul.

Fonte: Il Mattino

1 commento

  1. Il prete in questione ha censurato una mia risposta per nulla offensiva, ma che metteva con le spalle al muro tre lettere – che definire risibili è un eufemismo – di suoi accoliti, indirizzate a Don Achille, reo di aver invitato il suddetto collega a rinsavire un attimo.
    Non contento, mi ha pure censurato un commento che tendeva a mettere in risalto la sua malafede. Ovviamente, anche la successiva comunicazione in merito alla palese rivelazione di codardia è stata censurata. Ove, per censurato/a si deve intendere cancellazione totale!
    Ora, non posso fare a meno di sottolineare la riprova della suddetta codardia, nonché ipocrisia, nell’apprendere dal vostro virgolettato che il pasionario avrebbe dichiarato: “Venerdì sera l’avvocato della curia milanese mi ha contattato telefonicamente per cancellare l’articolo. Cosa che ho subito fatto.”. Hai capito che rivoluzionario!? Si sarà sentito smuovere il comodo seggiolone da sotto il consacrato deretano?
    “Ma” continua, sempre secondo il vostro virgolettato “la cancellazione dell’articolo mi è stata chiesta per le offese rivolte al ministro La Russa, e non per le mie opinioni in merito alla morte dei soldati italiani a Kabul”.
    Allora, diciamolo! Perché tacere? Facciamo vedere di che spiritualità è intriso tale soggetto. L’ha esattamente chiamato “La Russa del cazzo”! Quale umiltà, quale senso di carità, quale tolleranza!
    A proposito poi del fatto che le sue dichiarazioni in merito ai soldati morti a Kabul non avrebbero influito sulla decisione di far cancellare l’articolo, vorrei che si chiarisse una volta per tutte che i mercenari non sono soldati come i nostri paracadutisti, ma personaggi disposti a sparare contro chiunque, SOLO dietro adeguato compenso. Insomma, pressapoco dei killer. Del resto, è stranoto, per quanto si voglia argomentare sull’accezione del termine, che oggi in particolare la parola mercenario la si usa per spregio. Per quanto concerne, invece, la tesi che i nostri soldati sparerebbero, così, per sport, senza far distinzione fra talebani e bambini, beh, questo lo dovrà provare, il nostro.
    Sarebbe grave, da parte della curia, aver glissato su questi ultimi “particolari”, profondamente offensivi per i morti e le loro famiglie, nonché per tutti gli italiani coscienziosi. Altroché La Russa!


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