Danilo Speranza, guru della setta Maya arrestato per abusi sessuali su minori e truffa

il "guru" Danilo Speranza

il "guru" Danilo Speranza

Danilo Speranza, 62 anni, “guru” dell’associazione “Maya”, che in realtà era una setta situata in via dei Sabelli aRoma, è stato arrestato per violenze sessuali ai danni di ragazze minorenni e truffe.

Come avviene spesso nelle sette, le persone venivano indotte a iscriversi all’associazione Maya per “intraprendere un percorso di vita positivo”, che teoricamente traeva ispirazione dalle filosofie orientali e dalla pratica dello yoga. Nella realtà, sfortunatamente, delle ragazze minorenni tra i 10 e i 12 anni, secondo quanto accertato, sarebbero state indotte anche in stato di costrizione psicologica ad avere rapporti sessuali con il “santone” Danilo Speranza, al fine di “modificarne il loro karma”.

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Firma falsa: il vescovo rimette la querela

il vescovo Piergiorgio Debernardi

il vescovo Piergiorgio Debernardi

Tempo tecnico per permettere al giudice Alberto Giannone di pronunciarsi, e martedì 22, poco dopo mezzogiorno, si è chiusa in una manciata di minuti una vicenda che ha portato in Tribunale il vescovo di Pinerolo e l’ex-vicario generale della Diocesi.

A far le veci dei due prelati, i rispettivi avvocati, muniti di apposite procure: Massimo Fossati per mons. Debernardi e Alfredo Merlo per don Paolo Bianciotto.

Il primo ha rimesso la querela, il secondo ha accettato la remissione. Risultato: reato estinto (trattandosi di un reato procedibile solo a querela).

In breve la storia, che risale ormai a tre anni fa. Il 21 marzo 2006 una breve lettera autorizzava l’ex-parroco di Prali, don Beppe Alluvione, a richiedere un fido bancario di 150mila euro per risistemare la chiesa di Ghigo.

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Firme false del vescovo: due preti indagati, uno era il suo vicario

il vescovo Piergiorgio Debernardi

il vescovo Piergiorgio Debernardi

Un’altra inchiesta giudiziaria coinvolge don Paolo Bianciotto, l’ex vicario del vescovo, già rinviato a giudizio per una presunta firma falsa apposta su una lettera con la quale il vescovo di Pinerolo, monsignor Piergiorgio Debernardi, richiedeva un fido in banca per riparare il tetto di una chiesa.

Adesso insieme al sacerdote nel registro degli indagati sono finiti don Daniele Mainero, parroco a Macello, e Giovanni Spena, gestore di un piccolo bed and breakfast realizzato nell’antica casa canonica adiacente alla chiesa di San Bernardo, a San Pietro Val Lemina. Le ipotesi di reato riguardano truffa e falso.

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