Cossiga, «revisionare il concordato»

Francesco Cossiga

Francesco Cossiga

Botta e risposta a distanza tra il cardinale Bagnasco e l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.

Al centro della polemica la possibilità, (assai ben vista) dal senatore a vita, di aprire un dibattito per aprire la strada al ritocco del Concordato.

Un tema decisamente tabù in casa cattolica anche se, ciclicamente, viene tirato fuori da vari settori della politica.

Il motivo che ha indotto Cossiga a spezzare una lancia a favore della revisione concordataria va ricercato in uno degli ultimi interventi di monsignor Crociata, segretario della Cei, «piene di critiche e insulti» nei confronti del presidente del Consiglio Berlusconi.

Parole che «avrebbero sicuramente portato – spiega Cossiga – all’arresto da parte della Police National il suo omologo francese se solo egli si fosse comportato nei confronti del presidente Sarkozy come lui si è comportato nei confronti del dottor Berlusconi».

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«I confini e le sfere di ingerenza reciproca fra Stato e Chiesa sono precisi. Ed e’ anche vero che la Chiesa rappresenta uno dei cosiddetti “poteri forti”.

Tuttavia se i rapporti fra lo Stato e la Chiesa andranno avanti lungo questa deriva, ossia le gerarchie ecclesistiche proseguiranno in questa politica marcatamente interventista nei confronti delle decisioni e degli orientamenti della politica e delle istituzioni al di la’ di ogni ragionevole confine di neutralita’ delle rispettive sfere di intervento, bisognera’ inserire nell’agenda delle riforme anche una revisione di Concordato e Patti Lateranensi. Non ci pare il caso».
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