
Vanni Lenna
Oltre 16 milioni di euro “spalmati” nei prossimi 20 anni per ristrutturazioni, ampliamenti e manutenzione di 72 parrocchie e chiese del Friuli Venezia Giulia: è quanto prevede la delibera della Giunta regionale approvata nelle scorse settimane, tra le ultime firmate dall’assessore Vanni Lenna che adesso siede al Senato al posto di Giovanni Collino eletto nel parlamento europeo.
I contributi ventennali, dal 2009 al 2028, garantiranno sulla base della legge regionale 20 del 1983 interventi in tutte le province della Regione. Dalla parrocchia San Floreano di Cividale, alla San Giusto Martire di Gorizia, la lunga lista approvata dalla Giunta è stata stilata sulla base di segnalazioni arrivate dalle Curie. Queste segnalazioni sono state successivamente passate al vaglio tecnico degli uffici dell’amministrazione regionale.
Nel formulare l’elenco dei contributi l’esecutivo regionale del friuli Venezia Giulia ha anche tenuto conto della priorità dei lavori – ovviamente sempre su indicazioni delle varie Curie – oppure dello stato d’avanzamento di lavori già avviati e che adesso attendono una logica conclusione. Ma vediamo come sono stati ripartiti questi finanziamenti. I contributi più sostanziosi, 500 mila euro da suddividere in 20 anni, sono stati destinati al seminario diocesano di Pordenone, per il consolidamento, la ristrutturazione, l’a bbattimento delle barriere architettoniche e al Monastero di Santa Maria Poffabro di Frisanco.
La provincia più finanziata è ovviamente, in considerazione del territorio, quella di Udine, con 380 mila euro all’anno che andranno a coprire 36 interventi, seguita da quellsa di Pordenone con 207 mila per 14 interventi, Trieste con 138 mila per 19 interventi e infine la provincia di Gorizia con 43 mila per 3 interventi. I contributi ventennali saranno suddivisi tra le direzioni provinciali dei Lavori pubblici, che provvederanno all’erogazione delle risorse regionali. La maggior parte dei finanziamenti viene concessa con l’accensione di un mutuo con un tasso d’interesse del 7 per cento da parte della parrocchia, all’inizio del periodo. Il mutuo viene dunque così estinto nei vent’anni successivi grazie ai finanziamenti regionali. Gli interventi che complessivamente non superano i 200mila euro vengono finanziati, invece, con un conto capitale.
Rispetto a Gorizia, Udine e Pordenone il capoluogo regionale Trieste si conferma per così dire “multiculturale”. Se infatti in tutto il Friuli e la bisiacheria i contributi sono andati interamente a enti cattolici, a Trieste la Regione ha infatti finanziato anche gli edifici di culto di religioni diverse. Ecco nel dettaglio i dati anche per quesata provincia: 129 mila euro, sempre su base ventennale, andranno infatti alla Comunità serbo-ortodossa per il completamento dei lavori sulla splendida chiesa di via San Spiridione a Trieste, e 200 mila euro andranno alla Comunità ebraica per il primo lotto del restauro del tempio di via San Francesco.
Fonte: Messaggero Veneto
1 commento
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Siccome sono stato parroco nel Friuli, in provincia di Pordenone, per chiarezza devo dire che questo tipo di sostegni alle parrocchie friulane c’è sempre stato, fin da quando la DC era al governo della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Non sono quindi una novità. Ma non penso che fossero solo in rapporto ai partiti o alla necessità di avere i voti. Lì la parrocchia è sempre stata sentita dai vari governanti come custode delle tradizioni popolari, delle sagre, degli asili (io stesso avevo un asilo per la parrocchia) e quant’altro. Quindi non mi meraviglio se l’attuale giunta faccia altrettanto.