Il sacerdote resta in carcere. Questa la decisione del tribunale del riesame di Bologna (meglio conosciuto come tribunale della libertà) che ha respinto in questi giorni la richiesta di scarcerazione del religioso presentata dall’avvocato cesenate Alberto Bricchi.
Il sacerdote è detenuto nel carcere di Forlì da 112 giorni accusato di violenza sessuale e lesioni nei confronti di un 22enne. In prigione soffre, non lo nasconde, e sperava proprio di vedere convertita la misura restrittiva con quella più tenue degli arresti domiciliari.
Il sacerdote boliviano, 29enne, che era cappellano della parrocchia di Gambettola dall’ottobre 2007, finì in manette all’alba del 10 maggio scorso. Venne arrestato dagli uomini del Commissariato di Cesena dopo la denuncia da parte della vittima. Il giovane raccontò infatti agli investigatori che il religioso lo aveva avvicinato durante una festa in parrocchia e, sapendo che cercava lavoro, gli propose un impiego stagionale nei campi scuola estivi. Una prospettiva interessante per chi è disoccupato, tanto che il 22enne seguì senza sospetti il religioso nel suo studio dove gli venne mostrato il programma. E qui, con una scusa e la prospettiva lavorativa, il sacerdote lo convinse ad andare con lui nella sua stanza al primo piano della canonica. Appena entrati, sempre secondo l’accusa, il sacerdote tentò un approccio sessuale (respinto dal ragazzo) che presto però si trasformò in un attacco violento sfociato in un abuso sessuale completo.
Finito l’orrore il ragazzo, completamente sotto shock, raggiunse i parenti che pian piano lo convinsero a parlare. Ne uscì un racconto agghiacciante. Il sacerdote ammise subito che c’era stato un rapporto sessuale con la vittima ma si era trattato di un rapporto consenziente. Tesi però che gli inquirenti hanno mandato in frantumi non solo per la versione della vittima, ma soprattutto per i referti sanitari del Bufalini che, dopo aver visitato il giovane sia a livello fisico che psicologico, hanno riscontrato violenza sessuale e lesioni. L’episodio di quella notte ammutolì dal dolore l’intera comunità religiosa di Gambettola.
Ora per il prete si prospetta il protrarsi della detenzione cautelare nel carcere di Forlì fino al giorno del processo (ancora da decidersi), salvo eventualmente il sopraggiungere di fatti nuovi che consentissero di riesaminare la condizione processuale dell’indagato.
Fonte: Il Resto del Carlino
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