Un sacerdote, cappellano di una piccola chiesa nel cesenate è stato arrestato con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata e lesioni personali: secondo gli inquirenti il sacerdote, 29enne boliviano, ha stuprato un giovane di 20 anni adescandolo durante una festa parrocchiale, con la scusa di trovargli un lavoro.
L’ufficio anticrime e le volanti del commissariato di Cesena – si legge in una nota della questura di Forlì-Cesena – domenica mattina ha arrestato il cittadino boliviano Tejada Coca Alvaro, 29 anni, cappellano in una chiesa di Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, per i reati in concorso fra loro di violenza sessuale aggravata e lesioni personali dolose, reati consumati nei confronti di un ragazzo italiano poco più che ventenne.
Il ragazzo, spiega la polizia, era da pochi giorni a Cesena, ospite di alcuni familiari, per trovare lavoro. E, sabato sera, insieme ai parenti, è andato ad una festa parrocchiale a Gambettola, quando è stato avvicinato dal sacerdote, il quale, venuto a conoscenza del fatto che era alla ricerca di un impiego, gli ha prospettato la possibilità di un lavoro stagionale nei campi scuola estivi per i ragazzi della parrocchia.
Il sacerdote ha così invitato il 20enne nel proprio studio, dentro il plesso parrocchiale, con la scusa di mostrargli i progetti organizzativi dei campus, il giovane, allettato dalla possibilità di lavoro, lo ha seguito senza remore.
Poi, sempre con il miraggio del lavoro, “con una scusa banale lo ha condotto fino nella propria stanza, al primo piano della canonica, dove – spiega la questura – il sacerdote ha tentato un primo approccio sessuale, che dato il diniego del giovane, si trasformava in un gesto di violenza, fino a sfociare in un abuso sessuale completo”.
Quando il ragazzo è tornato dai familiari, alla festa parrocchiale, non è riuscito a mascherare il trauma e il suo stato d’animo, ma non è riuscito a parlare e i familiari hanno insistito con la richiesta di spiegazioni.
A distanza di qualche ora, superata la vergogna, il ragazzo ha raccontato ai parenti la violenza subita.
Portato al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena, i sanitari – sottolinea la polizia – hanno riscontrato la violenza sessuale e le lesioni subite. Gli agenti dell’ufficio anticrimine di Cesena e le volanti sono subito arrivate in ospedale, poi, sono andati nella Chiesa di Gambettola, fin nella stanza del sacerdote boliviano, che dormiva.
Il cappellano è stato arrestato e “ha ammesso ogni addebito ad eccezione della violenza asserendo che il giovane era consenziente, in palese contrasto con quanto riscontrato dai sanitari”.
Gli agenti hanno perquisito e sequestrato i locali e alcuni oggetti, mentre la polizia scientifica ha refertato numerose campionature di materiale biologico, indumenti e oggetti vari “attestanti la consumazione del reato, il tutto con la precisa finalità investigativa di conservare e congelare lo stato dei luoghi”.
Sottoposto ai rilievi dattiloscopici e fotografici in commissariato di Cesena, il pm della procura della Repubblica di Forlì – Cesena Fabio Di Vizio ha disposto che l’arrestato fosse portato nel carcere di Forlì.
La procura della Repubblica di Forlì e il commissariato della polizia di Stato di Cesena hanno tutta l’intenzione di appurare, in collaborazione con le autorità ecclesiastiche che hanno contribuito all’accertamento dei fatti e si sono mostrate addolorate e incredule, eventuali ulteriori sviluppi investigativi”, sottolinea la nota della questura che conclude con l’invito a “chiunque sia venuto a conoscenza, anche per interposta persona di episodi di avvicinamento o ‘approcci’ che in qualche modo coinvolgano il sacerdote boliviano arrestato, a a presentarsi al commissariato di Cesena per riferire ogni circostanza. Tali accertamenti si rendono tanto più doverosi avendo avuto il prelato un ruolo rilevante nell’organizzazione dei centri estivi parrocchiali per i ragazzi e nell’attività di catechismo”.
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