Stati Uniti, condannata a due ergastoli madre adottiva: abusava e costringeva le figliastre ad adorare satana

Jessica Banks

Jessica Banks

Aveva adottato nel 2000 cinque bambine, la più grande delle quali ha ora 15 anni, perché furono abusate dalla loro famiglia biologica. Jessica Banks, 65 anni, che doveva salvarle dagli orrori subiti dalla reale famiglia, si è rivelata ancor più mostruosa.

Fu arrestata nel Giugno del 2005, circa un mese dopo che la polizia di Moreno Valley e i Servizi Sociali trovarono le bambine segregate in una stanza nascosta nel garage della sua casa a due piani, picchiate e private di cibo.

All’udienza di Venerdì scorso, il Giudice Richard Hanscom non ha usato alcuna clemenza verso la folle genitrice adottiva.

Contro la donna, 13 capi d’imputazione per abuso di minore e due per penetrazione sessuale con l’uso della forza e della paura. Accuse che ha sempre veementemente negato.

«In tutta la mia lunga carriera non ho mai visto nulla di simile,» ha detto Hanscom.

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Rivelazione shock di donna irlandese: «la Chiesa Cattolica ha venduto mio figlio»

Il libro sulla storia di Philomena Lee

Figlio di una ragazza madre, non sposata, finisce per essere venduto dalle suore a facoltosi americani. La triste storia di Philomena Lee, raccontata dalle pagine del Guardian, ha inizio nell’Irlanda dei primi anni ’50.

All’età di 18 anni, Philomena incontra un ragazzo ad una fiera autunnale. «Avevo appena lasciato la scuola del convento,» racconta. «Ci andai quando morì mia madre, a sei anni e mezzo, e ne uscii a 18 anni senza avere la minima conoscenza dei fatti della vita. Non sapevo da dove provenissero i bambini…»

Quando la sua gravidanza divenne palese, la sua famiglia la “rinchiuse” dalle suore. Dopo la nascita di suo figlio, Anthony, la madre superiora minacciò Philomena con la dannazione eterna se avesse mai proferito parola sul suo “colpevole segreto”. Terrorizzata, lo ha serbato in sé per oltre 50 anni.

Solo nel 2004, infatti, è riuscita a raccontare la vicenda ad una sua amica, Jane, che le consigliò di chiedere aiuto al giornalista Martin Sixsmith.

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Messico, continua l’espulsione dei cristiani Evangelici da Comunità Cattoliche

alcuni Evangelici espulsi

alcuni Evangelici espulsi

Continua la cacciata degli Evangelici perpetrata da “Tradizionalisti Cattolici” perché si sarebbero rifiutati di partecipare ai loro festival religiosi. Oltre alle 32 persone già espulse dallo stato di Hidalgo, altre 25 sono state espulse dallo stato di Oxaca.

In entrambi i casi, gli Evangelici sono stati privati delle loro proprietà per essersi rifiutati di partecipare a festival caratteristici della comunità Cattolica Tradizionalista, un mix tra Cattolicesimo Romano e rituali locali, che comprendevano fiumi di alcol e l’adorazione di icone Cattoliche.

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Baltimora, madre lascia morire di fame bimbo di un anno perché non diceva «amen»: secondo i membri del suo culto era un “demone”

Javon Thompson

Javon Thompson

La storia di Javon Thompson, bimbo di appena 12 mesi, è una di quelle in cui la parola “incredibile” non è sufficiente per descrivere le circostanze che lo hanno portato alla morte. E non è sufficiente nemmeno per descrivere il procedimento giudiziario.

Tutto ha inizio con l’ingresso di Ria Ramkissoon, 20enne all’epoca dei fatti, madre del bambino, nel culto “1 Mind Ministries” subito dopo la nascita di Javon.  Secondo i documenti della corte, il culto è guidato da una donna che si fa chiamare Queen Antoinette, ed ha sede in una villetta a schiera nel distretto ovest di Baltimora.

Nel Dicembre 2006 Queen Antoinette avrebbe dato istruzioni a Ria e altri membri di privare il piccolo Javon di cibo e acqua.  Il bambino, i cui resti sono stati ritrovati in una valigia, è stato lasciato morire di fame dai membri del culto – compresa sua madre – perché rifiutava di dire «amen» dopo i pasti. Lo consideravano un “demone”.

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Indonesia, insegnante ustiona studentesse per spiegare l’inferno

Il preside di una scuola media di Bandung  ha confermato le lamentele di una studentessa che avrebbe raccontato di essere stata ustionata, insieme alle compagne, dalla propria insegnante per spiegare l’inferno.

L’incidente sarebbe occorso martedì, durante una lezione di religione islamica.

Secondo la studentessa, l’insegnante stava spiegando il concetto di inferno e avrebbe chiesto solo agli studenti di sesso femminile di raggrupparsi intorno a lei mentre accendeva fiammiferi.

«Ha chiesto a ogni studentessa di accendere un fiammifero, poi lo ha spento sulle loro mani,» racconta la ragazza, aggiungendo che solo gli studenti di sesso femminile dovevano partecipare. «Ha detto che l’inferno è pieno di donne».

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San Francisco: rapita 18 anni fa, il sequestratore è un fanatico religioso

Jaycee Dugard

Jaycee Dugard

SAN FRANCISCO – Vicenda dai contorni incredibili in California: una donna di 29 anni rapita quando ne aveva 11 ha vissuto per tutto questo tempo prigioniera del suo rapitore, dal quale ha avuto due figlie.

Lo hanno confermato le autorità di polizia che da anni indagavano sulla scomparsa di Jaycee Dugard, rapita il 10 giugno del 1991 mentre stava aspettando l’autobus per andare a scuola a South Lake Tahoe, nella El Dorado County, in California.

Testimoni riferirono di aver visto due persone caricare a forza la bambina su un’auto e fuggire. Ora, a 18 anni di distanza, Jaycee Lee Dugard è ricomparsa.

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Bufera sulla maggiore Chiesa Evangelica in Brasile: in tribunale il leader e altre nove persone per frode

Edir Macedo

Edir Macedo

Le autorità brasiliane hanno accusato il fondatore della più grande Chiesa Evangelica in Brasile di aver “sifonato” miliardi di dollari in donazioni dai membri più poveri per comprare gioielli, emittenti televisive e altre attività per sé stesso.

La clamorosa notizia è stata diffusa da Associated Press lo scorso 11 Agosto, ripresa da importanti quotidiani ovunque, ma praticamente ignorata in Italia.

Un giudice brasiliano ha ritenuto fondate le accuse mosse dai magistrati secondo i quali il Vescovo Edir Macedo e altre nove persone collegate all’Universal Church of the Kingdom of God, avrebbero frodato la chiesa stessa e i suoi numerosi fedeli.

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Esorcismo fatale: sacrificata bimba di 14 mesi per scacciare spiriti maligni

Sadikuini Yalewavukivuki

Sadikuini Yalewavukivuki

Fiji – Ennesimo esorcismo finito in tragedia. Ennesima famiglia distrutta. La comunità di Bua deve ancora riprendersi dallo shock causato dall’omicidio di una bambina, colpita a morte da suo padre durante un sacrificio ritualistico volto “a salvare spiritualmente il suo distretto”.

Sadikuini Yalewavukivuki, bimba di 14 mesi, è stata uccisa in casa lo scorso 10 Agosto di fronte alla madre Valetina Dimae, 29 anni.

A renderlo noto è il Fiji Times Online, che rivela tutti gli sconcertanti particolari della macabra vicenda.

«Avevamo pregato dalle 3:30 del mattino fino alle 5. Poi è uscito dicendo che lo “Spirito Santo” gli aveva parlato esortandolo a visitare il pastore del villaggio di Lekutu,» racconta la donna.

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Curavano la figlia con preghiere: genitori incriminati per omicidio colposo

Dale e Lilani Neumann

Dale e Leilani Neumann

Wisconsin – Non rimane che aspettare la sentenza ai genitori di Madeline Neumann, 11 anni, morta lo scorso 23 Marzo per un diabete non diagnosticato.

Dale e Leilani Neumann, padre e madre della bambina, sono stati entrambi  incriminati per omicidio colposo, avendo cercato di curare la figlia malata con delle preghiere anziché cercare aiuto medico qualificato.

Secondo i procuratori, avrebbero dovuto portarla in fretta all’ospedale perché non poteva più camminare, parlare e mangiare. Madeline, invece, è morta sul pavimento di casa circondata da persone che tentavano di curarla pregando. Continua a leggere

Pedofilia: Arkansas, pastore evangelico “Papa Tony” dichiarato colpevole per tutti i capi d’accusa

Tony Alamo

Tony Alamo

TEXARKANA – Lo scorso Venerdì, Tony Alamo – un tempo predicatore di strada che aveva costruito un ministero multimilionario ed era divenuto fornitore di abbigliamento delle star – è stato dichiarato colpevole di aver trasportato bambine a partire dai 9 anni di età attraverso le linee statali per motivi sessuali.

Papa Tony” – così era chiamato all’interno della setta – è rimasto in silenzio mentre il verdetto veniva pronunciato, in contrasto con il suo borbottare occasionalmente durante le altre udienze.
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