Irlanda, Vaticano sotto accusa: «ostacolò il rapporto sulla pedofilia»

Il servizio della BBC "Sex Crimes and the Vatican"

Una immagine dal servizio della BBC "Sex crimes and the Vatican"

Il Vaticano ignorò la commissione d’inchiesta sugli abusi pedofili da parte di sacerdoti nell’arcidiocesi di Dublino e sulla loro gestione da parte dei vertici della Chiesa locale.

E’ la denuncia contenuta nel rapporto della commissione presentato ieri e citato dall’emittente inglese Bbc, che nel 2007 aveva trasmesso un reportage shock sulle violenze sessuali dei preti irlandesi.

La commissione guidata dal magistrato Yvonne Murphy chiese nel 2006 dettagli dei rapporti sugli abusi inviati alla Santa Sede dall’arcidiocesi di Dublino. Continua a leggere

Australia, continua il processo per gli abusi nel “college degli orrori”

Brian Spillane

Brian Joseph Spillane

Le prove contro gli ex sacerdoti accusati di aggressioni a sfondo sessuale avrebbero «dipinto un quadro di pedofilia violenta».

A sostenerlo è il procuratore Beth Walker, durante l’udienza tenutasi lo scorso 2 Settembre nella quale uno degli imputati, l’ex sacerdote Brian Joseph Spillane, veniva citato per altri 29 capi di imputazione relativi all’abuso sessuale di 11 ragazzi di sesso maschile e femminile.

Il caso è scoppiato un anno fa, con l’arresto di quattro uomini, tra cui Spillane, dopo la denuncia di 13 ex studenti del St Stanislaus e uno dell’All Saints.

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Australia, violentata da un prete. L’arcivescovo: «vai all’inferno, puttana»

larivescovo Denis Hart

l'arcivescovo Denis Hart

Melbourne, l’arcivescovo Cattolico Denis Hart ha detto «vai all’inferno, puttana» a una donna che era stata violentata da un prete, condotta dichiarata terrificante da un magistrato di Victoria. L’arcivescovo Hart si è in seguito scusato con la donna davanti alla Corte di Melbourne per ciò che il magistrato Anne Goldsborough ha definito come un «terrificante abuso verbale.»

Ma la scorsa notte, l’arcivescovo Hart ha ripetutamente affermato che «non ricorda» i suoi commenti o il rimprovero del magistrato, avvenuti a metà del 2004. «Sono passati tanti anni, non ricordo di preciso,» ha detto durante un’intervista al quotidiano The Age.

Quando gli è stato fatto presente che avrebbe dovuto certamente ricordare in quanto è stato oggetto di dibattito per la corte, ha ripetuto nuovamente: «non ricordo.»

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Craxi: “Avvenire si occupi dei preti pedofili”

Bobo Craxi

Bobo Craxi

Hammamet (Tunisia) – “Il quotidiano Avvenire dice che il comportamento del nostro premier imbarazza: non si ricorda, però, analogo giudizio sui preti pedofili”. E’ quanto afferma in una nota Bobo Craxi (nella foto ad Hammamet), del Partito socialista.
“I presidenti del Consiglio”, aggiunge Craxi, “vanno giudicati per la loro politica. E quella del Governo non è una buona politica, poiché crea disagi reali, non imbarazzi morali o virtuali”.

Fonte: ASCA

Violentò tre bimbi: portato in carcere il prete pedofilo

PAVIA – Con il suo arresto la comunità religiosa di Pavia aveva tremato a lungo.

Alla fine le porte del carcere si sono aperte per Giuseppe Abbiati, 68 anni, il parroco di Borgorello (Pv) accusato di aver violentato tre bambini, che frequentavano l’oratorio da lui guidato.

Ieri, infatti, è diventata esecutiva la sentenza della corte di Cassazione pronunciata lo scorso giugno, che aveva condannato il religioso a 4 anni e 8 mesi di reclusione.

«Li stavo aspettando: avevo già le valigie pronte – ha detto il parroco – Ma io continuo a essere innocente».

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Irlanda: premier, chiesa cattolica responsabile morale di abusi

il premier Brian Cowen

il premier Brian Cowen

Dublino – Le istituzioni cattoliche irlandesi hanno la ”responsabilita’ morale” degli abusi avvenuti all’interno di scuole e istituti per ragazzi e devono pagare i danni alle vittime.

Lo ha detto il primo ministro irlandese, Brian Cowen, nel corso di un incontro con i vertici dei 18 ordini cattolici coinvolti negli scandali.

”Voglio dirvi direttamente che il governo chiede ulteriori e sostanziali contributi per riparare i danni provocati”, ha detto il premier, parlando della ”vergogna e dell’orrore” provati dall’opinione pubblica irlandese nel leggere i risultati di un’inchiesta ufficiale del governo sugli abusi.
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Palermo: pedofilia, chiesti 9 anni per don Paolo Turturro, prete antimafia accusato di abusi sessuali su due ragazzini

Paolo Turturro

Paolo Turturro

AGGIORNAMENTO: Paolo Turturro condannato a sei anni e mezzo

Dopo un lungo processo venerdì il pubblico ministero Paola Sinatra ha chiesto una condanna a 9 anni di prigione per l’ex parroco della chiesa Santa Lucia, nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo, Don Paolo Turturro, noto per le sue battaglie antimafia,  che risponde di due episodi di abusi sessuali ai danni di due ragazzi, oggi maggiorenni, ma che all’epoca dei fatti avevano 9 e 10 anni.

Al prete, a seguito dell’inchiesta, a settembre del 2003, venne notificato il divieto di dimora a Palermo e provincia. Don Turturro, lontano parente dell’attore italoamericano John Turturro, fu trasferito nel messinese. Nel dicembre del 2006, dopo la revoca del provvedimento del gip, è tornato a Palermo e gli è stato affidato l’incarico di cappellano dell’ospedale.

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La Chiesa irlandese nella bufera, “Abusi sessuali su migliaia di bimbi”

LONDRA – È una delle pagine più nere della storia d’Irlanda, e della storia della Chiesa cattolica: l’abuso sessuale sistematico e ampiamente diffuso ai danni di bambini e adolescenti di entrambi i sessi, in scuole, orfanotrofi, riformatori e altri istituti gestiti da ordini religiosi cattolici irlandesi. Una macchia vergognosa, di cui finora si conosceva l’esistenza attraverso documentari televisivi, film di denuncia come il pluripremiato “Magdalene” di qualche anno fa, inchieste dei giornali e indagini preliminari. Ma adesso la Child Abuse Commission, la commissione istituita dall’allora primo ministro irlandese Bertie Ahern, per fare luce su questo indegno scandalo, ha concluso i suoi lavoro dopo nove anni di inchieste e presentato un rapporto che fotografa con esattezza le dimensioni e i dettagli di quanto è avvenuto.

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Bimba violentata dal parroco. “Vieni con me, ho le caramelle” – Il sacerdote resta libero, la famiglia costretta a emigrare

Ha abusato di una bimba di soli 7 anni, l’ha attirata nel suo ufficio con la promessa delle caramelle e l’ha violentata.
Ma ora, a distanza di quasi due anni da quel drammatico pomeriggio, l’aguzzino, un sacerdote 75enne, è ancora libero. La triste vicenda, infatti, è arrivata nelle aule del Tribunale milanese, ma per il prete non è scattata alcuna misura di custodia cautelare.

IL RACCONTO – A prendere la parola davanti ai giudici ieri è stato il padre della piccola vittima. È stato lui, un agente immobiliare, a ricostruire passo dopo passo quegli abusi, avvenuti nell’ufficio dell’oratorio.
Un racconto durato più di due ore, carico di tensione e di rabbia.

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USA, ex-arcivescovo Cattolico ammette di aver protetto preti pedofili e confessa omosessualità in memoriale

Copertina del libro

Copertina del libro

Un Arcivescovo Cattolico che si è dimesso dalla sua carica nel 2002 a causa di uno scandalo sessuale e finanziario in cui era coinvolto un uomo, racconta la sua lotta con l’essere gay in un memoriale sulle decadi passate nel servire la chiesa.

L’Arcivescovo Rembert Weakland, ex responsabile dell’arcidiocesi di Milwaukee, ha raccontato durante un’intervista di aver scritto sul suo orientamento sessuale perché voleva essere sincero su “come è nato, come l’ho soppresso, come è nuovamente risorto.” Il libro, dal titolo “Pellegrino in una Chiesa Pellegrina: Memorie di un Arcivescovo Cattolico,” verrà lanciato sul mercato a Giugno ed è descritto dal suo editore come un auto-esame da parte di Weakland sulla sua “crescita psicologica, spirituale e sessuale”.

Il Vaticano dice che uomini con “radicate” attrazioni per altri uomini non devono essere ordinati.

Weakland si è dimesso subito dopo che Paul Marcoux, un ex studente di teologia nella Marquette University, ha rivelato nel Maggio 2002 di essere stato pagato 450000 dollari per mettere a tacere l’accusa di violenza sessuale che aveva rivolto all’arcivescovo due decadi prima. La somma fu pagata dall’arcidiocesi.

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