La Gelmini si piega al Vaticano: in arrivo il voto per l’ora di religione

Anche il giudizio dei prof di religione potrebbe essere presto trasformato in un voto vero, dall’1 al 10.

L’intenzione del governo è stata oggi confermata nella sostanza dal ministro Maristella Gelmini: “Credo che l’ora di religione debba avere la stessa dignità delle altre materie, e credo anche che l’Italia non possa non riconoscere l’importanza della religione cattolica nella nostra storia e nella nostra tradizione”.

Secondo il ministro, va “garantita agli insegnanti della religione cattolica la stessa situazione, le stesse condizioni degli altri insegnanti”.
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Indonesia, insegnante ustiona studentesse per spiegare l’inferno

Il preside di una scuola media di Bandung  ha confermato le lamentele di una studentessa che avrebbe raccontato di essere stata ustionata, insieme alle compagne, dalla propria insegnante per spiegare l’inferno.

L’incidente sarebbe occorso martedì, durante una lezione di religione islamica.

Secondo la studentessa, l’insegnante stava spiegando il concetto di inferno e avrebbe chiesto solo agli studenti di sesso femminile di raggrupparsi intorno a lei mentre accendeva fiammiferi.

«Ha chiesto a ogni studentessa di accendere un fiammifero, poi lo ha spento sulle loro mani,» racconta la ragazza, aggiungendo che solo gli studenti di sesso femminile dovevano partecipare. «Ha detto che l’inferno è pieno di donne».

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TAR beffato: ufficiale il decreto del presidente della Repubblica che reintroduce l’erogazione di crediti dai prof di religione

Giro di vite sull’ammissione alla maturità, superbravi alla media in via d’estinzione e docenti di religione che dopo lo stop del Tar Lazio ritornano in pista per l’attribuzione del credito scolastico. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del presidente della Repubblica numero 122, il Regolamento sulla Valutazione degli alunni è legge. Un provvedimento che conferma una serie di cambiamenti introdotti già quest’anno (come i voti numerici sin dalla scuola primaria e il voto di condotta) ma che contiene almeno tre importanti novità.

La prima, che susciterà certamente polemiche, è quella sui docenti di religione, recentemente estromessi dal Tar Lazio dal computo del credito. Il regolamento non tiene affatto conto della sentenza e siccome ha valore di legge a tutti gli effetti potrebbe “sanare” definitivamente la questione relativa ai crediti e rendere superfluo anche il ricorso al Consiglio di stato annunciato dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.

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Il Tar: “Il prof di religione non può partecipare agli scrutini”

ROMA – I docenti di religione cattolica non possono partecipare “a pieno titolo” agli scrutini ed il loro insegnamento non può avere effetti sulla determinazione del credito scolastico: a stabilirlo è il Tar del lazio, che con la sentenza n. 7076 ha accolto i ricorsi presentati, a partire dal 2007, da alcuni studenti, supportati da diverse associazioni laiche e confessioni religiose non cattoliche, che chiedevano l’annullamento delle ordinanze ministeriali firmate dall’ex ministro Giuseppe Fioroni e adottate durante gli esami di Stato del 2007 e 2008.

Contraria alla sentenza la parlamentare del Pd, Paola Binetti: “Così si creano insegnati di serie A e serie B; la religione non è un optional”.

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