Vescovi Usa contrari a riforma sanità: favorisce l’aborto

La Conferenza Episcopale Americana da tempo appoggiava l’ipotesi di riformare la sanità americana, invocando un sistema che avesse più attenzione verso i poveri. Ora però tra i vescovi statunitensi cresce sempre più il malumore per il testo proposto dal presidente Barack Obama.

Al centro delle critiche è ancora una volta l’aborto, e la possibilità che la nuova legge favorisca in qualche modo le interruzioni di gravidanza prevedendone la copertura assicurativa.Nelle ultime due settimane i dubbi si sono fatti sempre più pressanti tanto che qualcuno preferirebbe addirittura fermare l’intero processo di riforma. Tra questi, secondo il New York Times, anche il cardinale Justin Rigali, uno dei leader della Conferenza Episcopale.

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Il ruggito della Lega: «se Vaticano insiste rivedere Patti Lateranensi»

«I confini e le sfere di ingerenza reciproca fra Stato e Chiesa sono precisi. Ed e’ anche vero che la Chiesa rappresenta uno dei cosiddetti “poteri forti”.

Tuttavia se i rapporti fra lo Stato e la Chiesa andranno avanti lungo questa deriva, ossia le gerarchie ecclesistiche proseguiranno in questa politica marcatamente interventista nei confronti delle decisioni e degli orientamenti della politica e delle istituzioni al di la’ di ogni ragionevole confine di neutralita’ delle rispettive sfere di intervento, bisognera’ inserire nell’agenda delle riforme anche una revisione di Concordato e Patti Lateranensi. Non ci pare il caso».
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Benedetto XVI e il condom maledetto: chiesa e papa sempre più impopolari

Benedetto XVI

Benedetto XVI

Gia’ dall’alto dei cieli, sull’aereo che lo sta portando al prediletto continente africano, il Papa proclama che l’Aids non si risolve distribuendo preservativi, i quali anzi aggravano il problema. Si può rassegnarsi a che la Chiesa ripeta le sue posizioni assolutiste, in nome della fedeltà ai principii, ma c’è una gamma di sfumature possibili.

 Di occasioni, di toni. Invece no. Invece vince l’oltranza. È la posizione di sempre della Chiesa, si obietta, è stata del suo predecessore. (L’innovazione, annotano i filologi, sta nel fatto che questa volta il Papa ha pronunciato proprio la parola: preservativo).

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