Attivisti Hindu
NUOVA DELHI: Quattro suore dell’ordine delle Missionarie della Carità sono state arrestate ieri pomeriggio, dopo essere state trascinate fuori dal treno in cui viaggiavano dal gruppo di attivisti Hindu, Bajrang Dal.
Le suore – Suor Mamta, la madre superiora, Suor Ignacio, Suor Josephina, and Suor Laborius – sono state accusate dai fondamentalisti Hindu di aver “rapito e convertito con la forza” quattro bambini di età compresta tra 1 e due anni, che le religiose stavano trasferendo dalla loro casa di Raipur al centro di carità Shishu Bhava di Bhopal.
Cristiani in India
NUOVA DELHI: Sconfortato un leader Cristiano dell’Orissa avverte che nel caso in cui il governo fallisse nel fermare gli attacchi alla sua comunità, i Cristiani nello stato saranno costretti a formare un esercito per difendersi. “Tutto ciò che i governi hanno fatto, sia nello stato che al centro, è dipignere un’illusione. Bella, ma tutto ciò che hanno da offrire sono parole vuote. Sono passati 8 giorni e la violenza continua. Se questa situazione persiste, non avremo altra scelta se non formare il nostro ‘Suraksha Vahini’ (esercito, ndr),” ha dichiarato il sacerdote all’Indo-Asian News Service, chiedendo di rimanere anonimo.
Pravin Togadia
New Delhi: Il Segretario Generale del VHP, Pravin Togadia, ha manifestato tutto il suo scetticismo verso la rivendicazione Maoista dell’omicidio del leader Indù Lakshmananda Saraswati.
In un comunicato del VHP, viene ribadita la convinzione che dietro al delitto ci sia un “particolare settore della comunità Cristiana” e la dichiarazione Maosista sia avvenuta dietro pressione di altri partiti Comunisti con i quali condividono l’ideologia.
Conversioni di massa
Se qualcuno rinnega una religione e si converte a un’altra, si presuppone che questa persona abbia una conoscenza minima e comparativa di tutte le fedi prevalenti in India. Tuttavia, ciò che accade nel paese è una continua conversione e riconversione di massa di popolazione tribale, composta sostanzialmente da illetterati che non sanno scrivere nemmeno il loro nome, figuriamoci lo studio delle scritture delle varie religioni!
E’ un fatto noto che le conversioni di massa siano portate avanti da zelanti missionari o evangelisti, attraverso incentivi monetari o sistematico indottrinamento delle malleabili menti di queste masse abbastanza frustrate di affamati, in modo che i proseliti in India e di conseguenza nel mondo, aumentino.
Donna Dalit (Cristiani)
BARAKHAMA (KANDHAMAL): Cresce la tensione tra Cristiani e Indù nel distretto di Kandhamal. “Questo è forse uno tra i pochi posti di questa regione, dove i combattimenti in corso tra Indù e comunità Cristiane non sono un episodio unilaterale, come nella maggior parte dei distretti a predominanza tribale. Qui, come altrove, la violenza ha origine a causa del divario tra i Kandhs tribali e i Dalit Cristiani,” scrive Sandeep Mishra sul Times of India.
“Ma qui i cristiani non sono solo vittime, sono anche vincitori. Otto mesi fa i gruppi belligeranti hanno subito una morte a testa. Nell’ultimo scontro, entrambe le vittime – Ajuba Digal (20) e Prafulla Naik (70) – erano Cristiane. I Cristiani hanno subito più perdite. Ma anche gli Indù hanno riportato ferite di proiettili e incendi dei loro averi,” aggiunge.
Il Leader Swami Lakshmananda Saraswati
Nuova Delhi: Dopo aver rivendicato l’assassinio del leader Swami Lakshmananda Saraswati, il Partito Comunista-Marxista Indiano (CPI-M) ha ammonito la ‘fratellanza dello zafferano’ che “verranno condotti nuovi attacchi se non cesseranno le violenze contro le minoranze religiose della regione”.
In una dichiarazione di partito, il CPI-M rende noto di aver deciso di punire i “leader fanatici come Saraswati” a seguito delle “infinite persecuzioni” perpetrate sulle minoranze religiose.
Nella comunicazione si sostiene che Saraswati era “un rabbioso anti-Cristiano ideologico e persecutore di innocenti Cristiani e responsabile di aver bruciato più di 400 chiese nel Khandamal”.
Fonte: The Times of India
Chiesa data alle fiamme
PHULBANI/RAIKIA: Una settimana dopo l’omicidio del leader Indù Swami Laxmanananda Saraswati avvenuto durante le celebrazioni del Janmashtami, i Maoisti affermano di averlo ucciso per le sue “attività fasciste”.
L’assassinio di Laxmanananda, ha dato il via a una spirale di violenza in cui hanno perso la vita almeno 12 persone nei villaggi e luoghi di culto attaccati, in ritorsione, dai fondamentalisti Indù.