Strasburgo, no al crocifisso in aula: lede libertà

STRASBURGO – La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce “una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”. E’ quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.

Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all’istituto statale “Vittorino da Feltre” di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione.

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Spagna, via simboli religiosi da scuole

Nessun simbolo religioso nelle scuole pubbliche spagnole: è quanto prevederà la nuova legge sulla libertà religiosa che il governo del premier socialista Josè Luis Zapatero prepara per l’autunno.

Il ministro della Giustizia, Francisco Caamano, ha spiegato che “l’idea madre del progetto è che ci sia una chiara divisione tra il fenomeno religioso, lo spazio pubblico e la laicità dello Stato”.

Il ministro ha comunque assicurato che ”non si distruggeranno” i simboli che abbiano un riconosciuto valore storico-artistico.

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Parma, niente crocifisso in consiglio comunale

Elvio Ubaldi

Elvio Ubaldi

Il nazismo, Giolitti, De Pretis, lo Statuto Albertino, Voltaire, Rousseau e Benedetto XVI. L’aula del consiglio comunale come un’aula universitaria di storia e filosofia.

Dopo due ore di discussione, alla prova del voto (spiccia e realista come si conviene) lo studente, però, non supera l’esame.

Nella fattispecie, sotto il 18, restano i firmatari (una ventina circa di esponenti di Impegno per Parma) dell’ordine del giorno che proponeva di appendere alla parete del parlamentino ducale il crocefisso.

“Il Signore ha cose più importanti a cui pensare ma comunque vede e provvede”, il commento a fine seduta del presidente del consiglio comunale Elvio Ubaldi, critico nei confronti del provvedimento.

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“O me o il crocifisso”: la Cassazione assolve il giudice che lo tolse dall’aula

il Giudice Luigi Tosti

il Giudice Luigi Tosti

I crocifissi stanno per scendere dalle pareti delle aule scolastiche, delle corsie di ospedale e dei tribunali. O almeno così l’Uaar si augura.

La Cassazione, infatti, ha stabilito che la loro rimozione, non è reato, depositano le motivazioni della sentenza che a febbraio aveva assolto dall’accusa di interruzione di pubblico servizio e omissione di atti di ufficio Luigi Tosti, giudice del Tribunale di Camerino, che si rifiutò di svolgere le sue funzioni in un’aula giudiziaria addobbata da un crocifisso. E ha dichiarato decaduto il regolamento del 1926 che imponeva la presenza del simbolo cattolico.
«Finalmente si riconosce che la presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici non è in linea col principio di laicità dello Stato. – afferma Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche dell’Uaar – Un primo passo per la chiusura di un’annosa questione su cui l’Uaar si batte da tempo».

Fonte: UAAR