Vaticano, superare la diffidenza tra evoluzionismo e teologia

Charles Darwin

Charles Darwin

CITTA’ DEL VATICANO – Non c’è “incompatibilità a priori” tra la teoria dell’evoluzione, l’insegnamento biblico e la teologia, c’è però bisogno di fare “chiarezza”, a 150 anni dalla pubblicazione, sull’opera di Charles Darwin, che oggi “viene ancora troppo spesso discussa più in chiave ideologica che non scientifica”, ingenerando confusioni, fino alla opposizione frontale fra “evoluzionismo” e “creazionismo”, presente soprattutto nel mondo americano.

Questo l’obiettivo che si pone il convegno internazionale “Biological Evolution: Facts and Theories. A Critical Appraisal 150 years after ‘The Origin of Species’”, che si terrà a Roma dal 3 al 7 marzo 2009, organizzato congiuntamente dalla Pontificia università Gregoriana e dalla Notre Dame University (Indiana, USA), sotto il patrocinio del Pontificio consiglio della cultura nell’ambito del progetto STOQ (Science, Theology and the ontological Quest), e che è stato presentato oggi in Vaticano.

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Cern, gli astronomi del Papa: la creazione di Dio resta valida

Large Hadron Collider

Large Hadron Collider

ROMA: Può la simulazione di Big Bang avviata oggi da più di tremila scienziati di tutto il mondo, riuniti nel Cern di Ginevra, rimettere in discussione il principio della creazione divina ?

«Macchè», spiega all’ANSA padre Giuseppe Koch, gesuita astronomo della Specola, e verso gli esperimenti di Ginevra, su cui sono puntati i riflettori di mezzo mondo, non cela un certo snobbismo: «non dico che non ci interessano però noi ci occupiamo di altro e poi quella del Big Bang è e rimane una teoria». La «particella di Dio», obiettivo della ricerca del superacceleratore del Cern, «è solo – ricorda padre Koch – il nome con cui il premio Nobel Leon Lederman ha soprannominato per la sua importanza il “bosone di Higgs” ma si tratta di una metafora, non ha nulla a che fare con Dio!».

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