Insulti a Beppino Englaro: trenta indagati

Beppino Englaro

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A sette mesi dalla fine di Eluana Englaro, la giovane lasciata morire dopo avere trascorso diciassette anni in stato vegetativo, la magistratura parte all’attacco di chi, nel vasto mondo di Internet, indicò nel padre e nei medici della ragazza i responsabili di quella tragica conclusione.

Un procedimento per diffamazione aggravata è scattato a carico di decine di blog e di siti web che – nella furibonda polemica che accompagnò gli ultimi giorni di Eluana – avrebbero travalicato il limite del diritto di critica, sconfinando nell’insulto contro Beppino Englaro, padre della ragazza, e il medico Amato Da Monte, etichettati più volte come «assassini» di Eluana.

L’indagine è condotta dal pm Paolo Del Grosso, della Procura di Lecco: è la città dove vive Beppino Englaro e dove nella primavera scorsa l’uomo ha depositato una denuncia in cui raccoglieva le pagine web dove più aspro era stato l’attacco nei suoi confronti.

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Beppino Englaro

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MILANO: La richiesta di “sospensiva” per Eluana Englaro, firmata da Anna Maria Pezza, non è stata accolta. Il giudice ha detto no alla procura generale di Milano. Il presidente della sezione feriale della corte d’appello di Milano, Roberto Pallini, così si legge nella sua decisione, “respinge la richiesta del procuratore generale di sospendere, prima dell’udienza di comparazione delle parti, l’efficacia esecutiva del decreto”. E quindi “riserva al collegio la trattazione dell’istanza dello stesso procuratore generale di deliberare tale sospensione”, con un’udienza che si terrà il 24 settembre.
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