Fonte di Garlasco prossima alla chiusura, le docili locuste e il buon pastore – l’appello dei residenti: «lasciateci vivere»

Sono passati alcuni mesi dalla (ri)scoperta della fonte “miracolosa” di Garlasco ed altrettanto tempo è passato dalla dichiarazione di non potabilità dell’acqua emessa dalla ASL: l’acqua conteneva una quantità di bentazone – famigerato fitofarmaco vietato sin dalla fine degli anni ’80 per la sua tossicità – 3 volte superiore ai limiti consentiti.

La potenziale cancerogenicità della fonte, non ha però scoraggiato i “pellegrini” che hanno preferito continuare ad imbottigliare e consumare l’acqua inquinata della Prevosta.

Non soddistatto, l’usufruttuario del terreno (il proprietario, secondo quanto si legge dall’ordinanza del sindaco, sarebbe Gianluigi Supertino), Ivo Pignatti, ha richiesto, tramite un amico,  delle nuove analisi.

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