Potrebbe sembrare una storia inventata e scritta da Giovanni Guareschi che ormai tutti siamo abituati a vedere nei tanti “scontri” cinematografici tra Peppone e don Camillo che mai erano però andati oltre le parole.
Ma a Liberi, piccolo centro della comunità montana di Monte Maggiore, a pochi chilometri da Caserta, si è andato ben oltre e, al di là della scena dai risvolti tragicomici facilmente immaginabili, il fatto resta gravissimo sotto il profilo etico e religioso.Tutto è avvenuto ieri, nella casa canonica del piccolo comune, tra l’altro una delle abitazioni più belle di Liberi.
A casa del Sacerdote, un colombiano già noto per il suo carattere un pò fumentino, si presentano il papà di una bimbo che deve essere battezzato e il cognato che doveva fargli da padrino. Si parla del battesimo poi, il discorso finisce sulla festa patronale appena conclusa. Uno dei due chiede al prete del perché lo scorso anno il bilancio economico della festa sia stato fatto ma quest’anno nò. Questa richiesta di chiarimento, dal parroco, è stata vista, probabilmente, come un affronto, un’insinuazione sulla gestione delle molte offerte, tanto che di rimando il prete ha risposto stizzito:”Lei è talmente cattivo che non può nemmeno battezzare”.
Da qui una parola dietro l’altra e tra il prete e il papà del bambino scoppia una discussione fin troppo animata, accompagnata anche inizialmente da qualche spintone. Il prete reagisce, il padrino cerca di intervenire ma non ha nemmeno il tempo che gli arriva in pieno viso un diretto del prete colombiano. Morale: il prete finisce per essere denunciato, la vittima, un affermato commercialista del posto e aspirante padrino, finisce invece all’ospedale, dove gli sono stati messi alcuni punti di sutura. La notizia ha fatto il rapido giro del paese, molti sono corsi ai botteghini. Ci sarà ora un vincitore? Chissà, una cosa è certa, in questa vicenda, per una questione morale, abbiamo perso un pò tutti.
Fonte: Italia News
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