
padre Marcial Maciel
Da quando nello scorso luglio il Vaticano ha ufficializzato l’avvio dell’inchiesta promossa dalla Segreteria di Stato sulla congregazione dei Legionari di Cristo, si moltiplicano gli scandali e i guai per il fondatore di una delle organizzazioni più potenti della Chiesa, padre Marcial Maciel.
A far precipitare la situazione in questi giorni è la comparsa, in diverse parti del mondo, di diversi figli di padre Maciel, almeno cinque, anche se naturalmente la loro identità dovrà essere ulteriormente verificata.
Se fino ad ora si sapeva – e già la cosa aveva destato un enorme scalpore – di una sola figlia, ora lo scandalo sembra dilagare da ogni parte.
Sta di fatto che le vicende del fondatore dei Legionari, hanno catturato l’attenzione della stampa spagnola e latinoamericana, le due aree del mondo in cui la congregazione è più forte. Il quotidiano spagnolo «El Mundo», di area moderata e tutt’altro che anticlericale, ha svelato per primo l’identità della figlia di padre Maciel. Di questa discendenza del fondatore vi è già certezza, la notizia fu divulgata all’inizio di quest’anno e non è stata mai smentita dai Legionari.
Anzi è stata una delle cause scatenanti dell’indagine vaticana. Nel frattempo si moltiplicavano in diverse parti del mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, le richieste dei vescovi che chiedevano al Vaticano di intervenire con un’indagine sulla situazione all’interno della Congregazione. I Legionari di Cristo, che sono oggi una delle realtà della Chiesa di maggior successo a livello mondiale, vivono dunque una stagione davvero drammatica. Anche perchè fra le accuse mosse dai loro detrattori c’era quello del «culto della personalità» verso il fondatore, quel padre Maciel accusato in Messico, sua patria d’origine dove diede inizio all’avventura dei Legionari, di pedofilia. Almeno 8 casi gli sono stati attribuiti.
Negli ultimi anni della sua vita padre Marcial Maciel aveva lasciato la guida dell’organizzazione, da ultimo, nel 2006, lo stesso Papa gli aveva intimato di restare in silenzio e di condurre una vita appartata e di preghiera. Un modo, questo, per escluderlo dalla Chiesa e risparmiargli un processo canonico. Del resto da lì a poco, nel 2008, Maciel morì.
Ma con la morte sembra essersi aperto un vaso di Pandora dal quale sta uscendo di tutto. Così alle accuse di pedofilia ora si aggiungono nuovi capitoli, in particolare quello dei figli che reclamano per altro l’eredità dell’immenso patrimonio dei Legionari di Cristo. Un bel problema anche per i cinque ispettori nominati dal Vaticano al fine di controllare le case dei Legionari e del movimento laico Regnum Cristi, sparse nei cinque continenti. Secondo quanto pubblicato dalla stampa spagnola, la figlia di Maciel si chiama Norma Hilda Rivas, ha compiuto 23 anni e ora vive in un quartiere alto borghese della capitale spagnola.
Sua madre è Norma Hilda Banos, ha 49 anni e sostiene accuse molto gravi: cioè di essere stata violentata da padre Maciel il quale avrebbe abusato anche di sua figlia. Un quadro a dir poco fosco. Senza contare che, una volta venuta alla luce Norma, ora si contano altri tre figli in Messico, fratelli fra di loro, un’altra già morta in Svizzera, e un altro ancora in Gran Bretagna. E la parola è passata naturalmente agli avvocati che ora rivendicano una parte del patrimonio dei Legionari per i loro assistiti. Il fatto è che Norma, la madre della figlia spagnola di Maciel, aveva a suo tempo raggiunto un vantaggioso accordo economico per conservare il suo silenzio con il Legionari, e ora anche i tre figli messicani di Maciel vogliono il riconoscimento della paternità e naturalmente denaro.
Alla Rvias Maciel aveva lasciato beni immobili a Madrid del valore di circa 2 milioni di euro, mentre il patrimonio complessivo dei Legionari raggiungerebbe i 20 miliardi di euro attraverso donazioni, investimenti, e eredità raccolte da padre Maciel. Lo sconcerto è accresciuto dal fatto che queste notizie apparse nelle ultime settimane fra Messico e Spagna, accompagnate da infiniti dettagli, non sono state minimamente smentite nè di Legionari nè, tantomeno, dal Vaticano; da parte di quest’ultimo del resto c’è un indagine in corso e la materia certamente farà parte del dossier che sarà consegnato alla Santa Sede.
La macchina della visitazione apostolica è partita lo scorso 15 luglio. A metterla in pratica saranno mons. Ricardo Watty Urquidi, Vescovo di Tepic (Messico), per il Messico e il Centroamerica. E proprio nel Messico il movimento ha la sua origine e la sua forza maggiore, qui fu fondato nel 1941. Poi a mons. Charles Joseph Chaput, arcivescovo di Denver (Stati Uniti), saranno affidati gli Stati Uniti e il Canada.
Quindi l’Italia – e la Curia generalizia della Congregazione – saranno affidati a mons. Giuseppe Versaldi, vescovo di Alessandria, che avrà il compito di passare ai raggi x i Legionari anche in Israele, Corea e Filippine. A Mons. Ricardo Ezzati Andrello, Arcivescovo di Concepciòn (Cile), toccherà invece il in Sudamerica.
Infine Mons. Ricardo Blàzquez Pèrez, Vescovo di Bilbao (Spagna), e già presidente dei vescovi spagnoli, si occuperà dell’ Europa. E qui sta una delle preoccupazioni che della Congregazione guidata oggi da Alvaro Corcuera, successore di Maciel. Blazquez infatti dovrebbe fare un primo rapporto in Vaticano già in settembre, Norma Hilda Banos, la madre della figlia spagnola di Maciel, ha annunciato di voler parlare con lui per metterlo a parte di tutta la vicenda.
«I medici vicini a padre Maciel hanno detto che aveva due personalità distinte: non solamente un problema di doppia vita. In un momento era il fondatore, in un altro un misero uomo».
Le parole che gettano una luce nuova sul drammatico caso di Marcial Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo prima accusato di pedofilia e ora, dopo la morte, di aver avuto diversi figli con altrettante donne anche minorenni, sono quanto mai autorevoli. Le ha pronunciate infatti il cardinale Francisco Javier Errazuriz, arcivescovo di Santiago e già presidente del Celam, l’organismo che riunisce le conferenze episcopali latino americane.
Secondo Errazuriz dunque, che cita fonti mediche vicine al padre Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo soffriva di disturbi di doppia personalità, una sorta di «Psycho» in abito talare. Un’affermazione che certamente peserà nelel indagini in corso sui Legionari. D’altro canto i Legionari di Cristo sono particolarmente
presenti proprio in America Latina e uno dei cinque ispettori nominati dal Vaticano per indagare sulla realtà interna della congregazione è per l’appunto cileno. Si tratta di mons.
Ricardo Ezzati Andrello, Arcivescovo di Concepciòn, il quale ha detto di voler finire il proprio lavoro entro Natale. Il card. Errazuriz, le cui parole sono state riportate dal quotidiano cileno «La Tercera», è stato intervistato nel corso di un’inchiesta televisiva sul padre Maciel.
Fonte: La Stampa
Lascia un commento
Al momento, non c'è nessun commento.
Rispondi