
Umberto Bossi
Umberto Bossi giudica come «parole con poco senso» quelle che i vescovi hanno usato per commentare l’ennesima tragedia del mare, che ha coinvolto un’ottantina di immigrati eritrei naufragati al largo di Lampedusa.
«Che le porte le apra il Vaticano che ha il reato di immigrazione – rilancia Bossi dal Cadore – che dia lui il buon esempio».
Secondo Bossi con l’azione del governo gli immigrati «partono molto meno di prima». Il leader del Carroccio ha aggiunto quindi che «bisogna riuscire a fermarli alla partenza se no si prosegue con l’avere un sacco di morti». Per Bossi, infatti, c’è il rischio per troppa gente di mettere a repentaglio «la propria vita per niente perchè quando arrivano qui non trovano posti di lavoro».
Una risposta, indiretta, alle considerazioni di Bossi è arrivata questa mattina. Il Vaticano è «addolorato» per «il continuo ripetersi» delle morti in mare e chiede alle «società sviluppate» di «rispettare sempre i diritti dei migranti» e di non «chiudersi all’egoismo»: lo ha affermato il presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, in una intervista alla Radio Vaticana.
Tornando alla vicenda dell’ultimo recupero di immigrati nel canale di Sicilia riferendosi anche alle polemiche sulla mancanza di soccorsi denunciata da alcuni dei superstiti, Bossi ricordato l’obbligo della Marina ad aiutare chiunque si trovi in difficoltà in mare, indicando di non credere all’ipotesi che possano esserci state carenze da parte italiana: «Non ci credo – ha detto – non li avranno visti». Riguardo infine alla polemica su Malta, Bossi ha sottolineato che si tratta di un’isola molto piccola: «E’ grande come uno sputo – ha detto – non ci stanno più neppure i maltesi…» affermando, indirettamente, che l’isola non può permettersi di accogliere immigrati.
“Avvenire”: «Occhi chiusi sull’immigrazione come accadde per la Shoah»«L’Occidente a occhi chiusi» non ha voluto vedere il barcone degli eritrei dispersi in mare, come durante il nazismo nessuno vedeva i convogli piombati pieni di ebrei. Venerdì l’editoriale di “Avvenire” il quotidiano della Cei, ha puntato il dito sulla politica dell’immigazione che ha impedito il soccorso al barcone proveniente dalla Libia con a bordo un’ottantina di immigrati diretti verso le coste italiane. «Nessuna politica di controllo dell’immigrazione consente a una comunità internazionale di lasciare una barca carica di naufragi al suo destino» si legge nell’articolo, che ha fatto paragoni diretti con la Shoah, accusando «la rassegnata indifferenza sul Mediterraneo».
Nel corso della giornata, poi, alcuni esponenti della Chiesa avevano ribadito con forza la loro critica: «Questa ennesima tragedia in cui i deboli muoiono per l’indifferenza dei forti o a causa di leggi contrarie ai principi di umanità e carità devono farci riflettere e farci sentire colpevoli», ha detto l’arcivescovo di Agrigento, la diocesi a cui appartiene Lampedusa, mons. Francesco Montenegro. Ex presidente della Caritas, Montenegro conosce bene i drammi dei migranti e insinua il dubbio se «la legislazione e il sistema vigente» siano «in grado di coniugare accoglienza, rispetto dei diritti umani e legalità». Ancora più esplicito il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, secondo il quale il governo dovrebbe riconsiderare le norme sui respingimenti, a suo giudizio ormai avversate da un «movimento trasversale di opinione che rischia di dimostrarsi un boomerang per il governo».
La polemica è stata condivisa in Parlamento dall’opposizione, con Dario Franceschini, segretario del Pd, che ha accusato di «razzismo» il governo: «Qui non è più problema di destra o di sinistra, di politiche diverse nei confronti dell’imamigrazione clandestina. Qui siamo di fronte a una tragedia annunciata, causata da norme immorali e ingiuste contrarie al diritto internazionale che hanno anche l’effetto pratico di ostacolare il soccorso in mare», ha detto Franceschini. «E’ legittimo – continua il segretario Pd – se fossero stati 80 turisti lasciati per 20 giorni in balia della fame e della sete in mezzo al Mediterraneo quale sarebbe stata la reazione della politica e dell’opinione pubblica?».
Franceschini ha fatto anche riferimento al fatto che nelle pagine Facebook della Lega Nord, curate dal figlio di Umberto Bossi, si può “giocare” a “Rimbalza il clandestino”: «Non è più tempo di archiviare tutto ciò come stupidaggini o propaganda estiva: questo si chiama razzismo». Il gioco, fra l’altro, consiste nel cliccare con il mouse in prossimità dei barconi zeppi di immigrati e cercare di respingerli in mare, prima che scompaiano dal monitor.
La linea del governo, però, è stata difesa dalla stessa Lega, con Roberto Cota, capogruppo alla Camera, per il quale «il governo deve andare avanti sulla linea intrapresa di contrasto all’immigrazione clandestina, che ha portato nel 2009 ad una drastica riduzione degli arrivi di clandestini». Per Gianfranco Rotondi, ministro per l’attuazione del programma di governo, «questi episodi raccapriccianti e drammatici semmai confermano la bontà di una politica seria in fatto di immigrazione».
Dal paragone fatto con la Shoah, poi, la comunità ebraica ha preso le distanze: per Riccardo Pacifici, portavoce della comunità di Roma, «non possiamo restare indifferenti, ma fare accostamenti come questo rischia di banalizzare la Shoah». Anche Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, ha detto che «al di la dei paragoni storici, il richiamo contro l’indifferenza è assolutamente condivisibile».
Fonte: Il Sole 24 Ore
2 commenti
Comments RSS TrackBack Identifier URI
Sono arrivato!
Eccomi qua, non importa il mio nome adesso sto qua.
Non ti deve interessare chi sono, da dove vengo…. adesso sto qua.
Se porto malattie sono problemi tuoi, mi devi curare, allora sbrigati dammi le medicine.
Non mi hai ancora dato da bere, e i miei diritti?
Chiedimi scusa, dammi la casa, ai miei figli ci devi pensare tu!
Senti, sono stanco fammi dormire, portami da mangiare e non mi infastidire.
Io la tua legge non la reggo, usiamo la mia finchè non ti sbeffeggio.
Ora voglio lo stipendio garantito, il lavoro lo fai tu e le tasse le paghi tu.
Sbrigati, risolvimi i problemi, non rompermi con Gesù, qui che paga sei tu.
Allah è grande e ti schiaccerà, continua cosi maiale, tanto io già sto qua.
Da adesso comando io, inginocchiati al mio dio.
Bravo cosi, in ginocchio, dammi i tuoi figli che gli sputo in un occhio.
Lo sapevi codardo, la mia droga hai comprato e il permesso di venderla me lo hai dato!
Puttane in strada, viados ovunque, questo è il destino della città di chiunque.
Pagami le tasse rimbambito, mio figlio ha fame ed è infastidito.
Si hai capito è infastidito, la tua lingua gli fa schifo.
La casa è piccola, adesso dammi la tua,
io sono africano e la colpa è tua.
Stai attento, non azzardare, a casa mia non devi venire e se preghi il tuo dio devi morire.
Cosa c’è ? Non ti va bene?
Allora dammi i soldi e non ti rompo il pene!
L’hai voluto tu vigliacco italiano, dopo i terroni, anche noi possiamo fare quello che vogliamo!
E per fortuna c’è il vaticano!
e voi non avete mai vinto lo sputo!!!!!! Lo sputo era invincibile contro tutti i grandi paesi che hanno provato di aquistarla con una guerra!!!! E anche ora non vincete un millimetro ella nostra zona marittima! Siamo un GRANDE paese!