Usa, il museo della creazione ma è la storia secondo la Bibbia

I PALEONTOLOGI che lo hanno visitato giorni fa sono rimasti senza parole: dal museo della Creazione del Kentucky sapevano di doversi aspettare qualcosa di speciale, ma non immaginavano quanto. Tra queste mura i libri di scienza che hanno studiato non vengono presi in considerazione, la terra e l’universo hanno appena 6000 anni e sono stati creati da Dio in sei giorni. Coerentemente, nel museo americano sono riprodotti solo dinosauri morti intorno al 2348 a. C., fatta eccezione per una cinquantina di specie che salirono a bordo dell’Arca di Noè ma si estinsero in seguito per ragioni ignote. Per permettere a chi ha una concezione creazionista della nascita della vita di visitare un museo di scienza naturale, la cittadina di Petersburg ha allestito un museo molto ben organizzato, con ricostruzioni tridimensionali e parchi acquatici, tutto nel segno di ciò che dice la Bibbia.

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Venerdì 17 luglio 2009: Il CICAP lancia la “Prima Giornata Anti-Superstizione”

Piero Angela

Piero Angela

«Essere superstiziosi porta male». Sembra una battuta, ma per gli esperti del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale – http://www.cicap.org) è un dato di fatto. «Credere che un oggetto, una persona o una frase abbiano il potere di procurare disastri è una profezia che si auto avvera» spiega Massimo Polidoro, Segretario Nazionale del CICAP, già docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca.

«La persona che si crede sfortunata o jellata altera il suo comportamento e finisce così per causare tali eventi».
Ed è proprio per combattere la superstizione, che il CICAP organizza per venerdì 17 luglio la prima “Giornata anti-superstizione”. In alcune città, tra cui Roma, Milano, Genova, Torino, Padova, Pescara e Catania (qui sotto l’elenco completo), i gruppi locali del Comitato organizzeranno eventi di vario tipo: incontri, conferenze, dibattiti ma anche dimostrazioni all’aperto, happy hour, grigliate e cene.

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La Fifa ammonisce il Brasile: «Niente preghiere in campo»

Kakà in preghiera

Kakà in preghiera

RIO D JANEIRO (3 luglio) – La Fifa ha inviato alla Cbf, la federcalcio brasiliana, un «avvertimento» per la preghiera collettiva fatta in campo dai giocatori e dalla commissione tecnica dopo la vittoria nella finale della Confederations Cup in Sudafrica.

La Fifa, riporta oggi il quotidiano brasiliano Estado de S.Paulo, ha chiesto alla Cbf «moderazione» nell’atteggiamento dei giocatori più religiosi, ma ha chiarito che per ora non intende adottare misure più severe, visto che la preghiera collettiva e l’esibizione delle magliette con le scritte inneggianti a Gesù (come quella di Kakà) si sono svolte dopo il fischio finale dell’arbitro. Le regole della federazione internazionale, infatti proibiscono espressamente le manifestazioni religiose nel corso dell’incontro.

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Genocidio rwandese: condannato all’ergastolo prete cattolico

Un prete cattolico rwandese, l’abate Aimé Mategeko, è stato condannato lo scorso giovedì al carcere a vita dopo essere stato riconosciuto colpevole della partecipazione al genocidio perpetrato contro i Tutsi nel 1994. A renderlo noto è Radio Rwanda.

Il sacerdote, 45 anni, appartenente all’etnia hutu, è stato condannato per “istigazione al massacro dei Tutsi che hanno cercato rifugio nella parrocchia Shangi, nella ex prefettura di Cyangugu (a sud-ovest)”.

Durante il massacro, Mategeko era parroco di Hanika, un’altra parrocchia cattolica della regione.

«Sono innocente, ma non sono il primo ad essere vittima di un’ingiustizia,» ha detto il sacerdote durante l’intervista rilasciata a Radio Rwanda alla fine del processo, prima di annunciare il ricorso in appello.

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Palermo: pedofilia, chiesti 9 anni per don Paolo Turturro, prete antimafia accusato di abusi sessuali su due ragazzini

Paolo Turturro

Paolo Turturro

AGGIORNAMENTO: Paolo Turturro condannato a sei anni e mezzo

Dopo un lungo processo venerdì il pubblico ministero Paola Sinatra ha chiesto una condanna a 9 anni di prigione per l’ex parroco della chiesa Santa Lucia, nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo, Don Paolo Turturro, noto per le sue battaglie antimafia,  che risponde di due episodi di abusi sessuali ai danni di due ragazzi, oggi maggiorenni, ma che all’epoca dei fatti avevano 9 e 10 anni.

Al prete, a seguito dell’inchiesta, a settembre del 2003, venne notificato il divieto di dimora a Palermo e provincia. Don Turturro, lontano parente dell’attore italoamericano John Turturro, fu trasferito nel messinese. Nel dicembre del 2006, dopo la revoca del provvedimento del gip, è tornato a Palermo e gli è stato affidato l’incarico di cappellano dell’ospedale.

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