
Padre Pio
In un momento in cui nel mondo intero imperversa una tempestosa crisi economica, per la quale sono apparse su internet centinaia di inserzioni di persone disposte a vendere i propri organi per pagare i debiti che farebbero rabbrividire chiunque, a San Giovanni Rotondo sembrano infischiarsene per dare alla luce il nuovo “Pantheon della vergogna”.
Dopo le parole del Papa per l’accoglienza agli immigrati e alla disoccupazione, che hanno il sapore di beffa vista la fastosità dell’opera costruita per il defunto Francescano, viene inaugurata da Benedetto XVI la cripta che a breve ospiterà il cadavere di Padre Pio e che conta sui meravigliosi affreschi realizzati da padre Marko Rupnik, uno dei più grandi esperti di arte sacra.
I fedeli potranno così sfilare davanti al sarcofago e toccarlo; davanti verrà allestito l’altare, l’ambone e un leggio.
Un’opera mastodontica, realizzata con l’oro regalato dai fedeli di tutto il mondo in 20 anni di pellegrinaggi, e che però non manca di suscitare polemiche. Su alcuni siti cattolici, tra cui http://www.cattoliciromani.com, sono diversi i fedeli che lamentano il «tradimento» dei valori che impersonava il santo. «Tutto questo lo trovo lontano anni luce dalla spiritualità francescana e dal modo di vivere ed essere di Padre Pio», scrive un utente. E ancora: «Credo che questa luce sia un bell’esempio di arte e passerà alla storia ma sicuramente San Francesco e San Pio non avrebbero mai voluto, anche perché la loro vita è stata ben lontana (anni luce) da questi mosaici».
Polemiche a parte, restano i numeri della struttura. Sulla rampa che conduce alla cripta ci sono 36 nicchie che rappresentano alla sinistra la vita di san Francesco e a destra quella di San Pio da Pietrelcina. Al termine del percorso della rampa, il pellegrino arriva alla soglia della chiesa inferiore accolto dalle immagini che testimoniano la vita di Cristo. Sono 16, scelte come fondamento della vita di Francesco e di Pio. I mosaici ricoprono una superficie complessiva (tra rampa e chiesa inferiore) di circa 2mila metri quadrati. Complessivamente sono state realizzate 54 scene e utilizzate milioni di tessere.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno
6 commenti
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e poi sarei una che parla a sproposito, sulla base di pregiudizi.
la chiesa fa tanti bei discorsi sulla gente in difficoltà,sui bambini che muoiono di fame, ma nei fatti sguazza continuamente nell’oro, e continua a sguazzarci,senza avere alcuna intenzione, nenache a pensarlo, di spogliarsi di tutte le ricchezze e dei lussi del cazzo che ha, tanto piu perchè è in totale ed esatta contraddizione con cio che il loro gesu faceva nella vita e diceva di fare: ma si sa, l’opportunismo ingordo ed avido e l’ ipocrisia, -concetrati,debbo continuamente constatare,nel religioso,-vedono e prendono cio che piu gli fa comodo, nei momenti in cui gli fa comodo.
che schifo. l’espressione del loro viso mi ha sempre inquietato..non so perchè: ne hanno una tipica, distintiva,comune a tutti loro, fateci caso, che me li fa riconoscere a colpo d’occhio
opera d’arte bellissima ma non consona ai cappuccini e a padre pio
utankamon
Povero padre Pio che sei finito
nell’oro esposto come un faraone,
mentre d’un saio e d’umiltà vestito
tu fosti in vita a tutti paragone!
La strada i frati tuoi hanno smarrito,
povero san Francesco che un cordone
attorno a un sacco addosso per vestito
portavi come sola distinzione.
Tempo già fu che vita francescana
voleva dire povertà e decoro,
adesso cripta d’oro e pompa vana
per questi frati e la Chiesa con loro.
Cercan coi pellegrini far la grana
perché si sa che l’oro chiama l’oro.
Fausto Tasso
IO SONO UN CREDENTE PRATICANTE MA NON ACCETTO QUESTO SPRECO PADRE PIO SAREBBE STATO PIU’ CONTENTO SE AVESSERO AIUTATO CHI NE HA BISOGNO
il lupo perde il pelo ma non il vizio…
E per fortuna che il Vangelo dice “non accumulatevi tesori su questa terra” (Mt. 6, 19-21). Ottimo il commento di Fausto Tasso. cordialità,
gabriele