
Ratzinger in tenuta Nazista
Gerusalemme – All’indomani della visita di papa Benedetto XVI al memoriale dell’Olocausto Yad Vashem, la reazione israeliana, sintetizzata dalla stampa nazionale, e’ di profonda “delusione” per quella che viene definita una “occasione mancata”. Il discorso del pontefice, che ha “volato alto” affrontando il significato universale della Shoah, e’ stato unanimemente giudicato “tiepido” dai principali commentatori e politici del Paese per l’assenza di un chiaro mea culpa per il ruolo storicamente avuto dalla Chiesa Cattolica Romana nel fomentare l’antisemitismo.
“I sopravvissuti arrabbiati per il discorso ‘tiepido’ di Benedetto”, titola Haaretz, quotidiano liberal e di sinistra, mentre i piu’ popolari Maariv e Yediot Ahronoth parlano rispettivamente di “Discorso deludente” e della “Occasione perduta del pontefice”. Paradossalmente, il titolo piu’ benevolo nei confronti di Ratzinger e’ quello del Jerusalem Post, quotidiano anglofono dell’establishment israeliano, che scrive: “Il papa non arriva a chiedere scusa per l’Olocausto nel discorso allo Yad Vashem”.
Tuttavia, a dominare la stampa israeliana sono le dichiarazioni critiche dell’ex-rabbino capo Lau, figura molto ascoltata e rispettata in Israele e del presidente della direzione dello Yad Vashem, Avner Shalev. Haaretz ospita anche un contributo dello storico Tom Segev che critica la “avarizia verbale” di un papa che “ha parlato di ebrei ‘uccisi’, come se fossero stati vittima di uno spiacevole incidente stradale”, mentre Maariv e Yediot Ahronot lamentano che Benedetto XVI “non ha chiesto perdono”.
Tutta la stampa israeliana, nei giorni scorsi, ha anche scritto a piu’ riprese che papa Ratzinger, da giovane, avrebbe fatto parte della Hitlerjugend (Gioventù Hitleriana). Un’insistenza che ha provocato oggi la secca smentita del direttore della Sala Stampa vaticana, p. Federico Lombardi. La Hitlerjugend, ha spiegato, “era un corpo di volontari fanatici e ideologici”. Ratzinger, invece, “era un seminarista che studiava teologia e, all’eta’ di 16 anni, e’ stato coscritto nei corpi ausiliari della contraerea, come tutte le persone della sua eta’. Nulla a che vedere con la Hitlerjugend e l’ideologia nazista”. P. Lombardi ha ribadito che il papa “e’ una persona amabile, gentile, umile, totalmente estraneo al militarismo o alla violenza, per indole e per cultura famigliare” e “chi lo conosce lo sa”.
“Mai, mai, mai,” afferma P. Lombardi ad un altro gruppo di giornalisti. “Il Papa non è mai stato nella Gioventù Hitleriana.”
Questo, stranamente, contraddice le parole stesse del Cardinale Ratzinger, scritte nel suo libro di riflessioni autobiografiche del 1996, “Il sale della terra”: “Come seminarista,” afferma, “ero registrato nella Gioventù Hitleriana. Appena uscito dal seminario, non sono mai più tornato.”
La controversia sulla auto-confessata appartenzenza alla Gioventù Hitleriana di Benedetto XVI, suggerisce che i passi dell’82enne Papa siano più stabili di quelli intorno a lui.
Lascia un commento
Al momento, non c'è nessun commento.
Rispondi