E in parrocchia vince la doppia morale Buoni cristiani, tranne che sul sesso

Un gruppo di scout

Un gruppo di scout

Gli scout sono, come sempre, dei bravi ragazzi. «Saper essere servizievoli verso il prossimo» per l’ 85% di loro resta ancora oggi «un valore assoluto».

A domanda precisa – l’ inchiesta è stata svolta dall’ istituto degli Innocenti di Firenze in occasione del Roverway del 2006 – rispondono di «credere nella famiglia» e anche nella scuola e nel volontariato. Ma questi ragazzi dell’ Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) con età compresa fra i 16 ed i 22 anni, quando si discute di sesso rispondono come tutti gli altri ragazzi senza cappello e scarponi. Il 90% accettano «il sesso prima del matrimonio» e non escludono nemmeno «scappatelle con persone sposate» o «tradimenti dopo il sì davanti al prete».

«Io non ho fatto statistiche – dice don Fabio Fiori, cappellano nella parrocchia di Santa Giustina nel bellunese – ma se interrogassi i ragazzi credo che troverei numeri simili. Sul tema del sesso, io penso che sia in atto uno scisma fra ciò che la Chiesa proclama e la realtà di tutti i giorni. Conosco tante persone che fanno uso di contraccettivi e che si proclamano – e sono – buoni cristiani. Il Papa fa un discorso fondato sulla morale e sull’ etica, ma questo non arriva alla base cristiana. Per troppo tempo la Chiesa si è limitata ai proclami senza verificare come questi fossero accolti dai cristiani stessi. E adesso le parole che continuano ad arrivare dall’ alto a tanti giovani sembrano anche incomprensibili».

Ogni giorno il sacerdote è in mezzo a ragazzi e giovani. Discute, consiglia, partecipa ai problemi della comunità. «I messaggi della Chiesa, dal punto di vista morale ed etico, sono forti e positivi. Ma l’ incomprensione delle parole che arrivano da Roma impedisce il dialogo e il confronto anche con chi cerca di vivere da cristiano. Non si può più fare finta di nulla. Lo scisma fra l’ annuncio e la realtà è in atto. Se la Chiesa non riuscirà a mostrare la grandezza del messaggio evangelico anche dal punto di vista umano, sarà dura superare il solco scavato».

Anche Famiglia Cristiana, partendo da un’ inchiesta del sociologo Franco Garelli («I giovani, il sesso, l’ amore, trent’ anni dopo la ribellione dei padri», pubblicata da Il Mulino) descrisse i giovani come «quelli dell’ attimo fuggente». «Il 16% dei giovani fra i 20 ed i 24 anni – raccontava l’ indagine del 2000 – ha avuto il primo rapporto fra i 13 ed i 16 anni. Il 5% è ancora vergine. Per il 45% il sesso è importante in assoluto e per il 20% solo se ci sono le condizioni giuste. L’ omosessualità per il 70% è ammissibile eticamente e socialmente, ma nel 10% suscita un atteggiamento di chiusura».

«Io credo – dice Franco Garelli, sociologo delle religioni e preside di Scienze politiche a Torino – che oggi il gap fra l’ insegnamento della Chiesa sul tema della sessualità e la risposta dei cattolici sia ancora più forte. La notizia di oggi non è il no agli anticoncezionali, ma il fatto che il Papa ammetta che il suo gregge non lo segue. Questo era però era già chiaro nelle indagini svolte nel 2000 e anche negli ultimi tempi. Questo gap non coinvolge soltanto i giovani. Ci sono quote importanti di cattolici attivi e convinti, di età adulta, che vivono con difficoltà la proposta della Chiesa in campo sessuale. Già 10 anni fa, in un’ inchiesta sulla religiosità in Italia, scoprimmo che il 44% dei cattolici che pure facevano parte di gruppi o associazioni ecclesiastiche erano perplessi di fronte alle regole della Chiesa. Certo, ancora oggi esiste una quota di cattolici che accetta in toto il magistero del Papa, ma una gran parte sta attenta alla sostanza e non ad alcune norme. Per intenderci: non siamo di fronte ad anarchici senza fede ma a uomini e donne che credono a una sessualità responsabile, alla famiglia, alla coppia aperta alla procreazione. Sono donne e uomini che sposano il cuore della proposta cristiana, ma non certe regole, come quella che prescrive di arrivare vergini al matrimonio. Sono figli del nostro tempo: sanno che si arriva all’ altare in una età sempre più avanzata, che prima bisogna trovare lavoro e casa. Insomma, cercano di mediare fra magistero e vita reale. Il Papa ripete però i suoi princìpi inflessibili. Questo perché teme che il silenzio avalli il decadimento dei valori. Ma in questa insistenza c’ è anche un gioco di ruolo, di un papa Ratzinger che non vuole apparire meno forte di papa Wojtyla».

Approvati anche dalla Chiesa in casi gravi, i metodi naturali sono: coito interrotto, l’ Ogino Knaus (astinenza nei 3-4 giorni prima e dopo l’ ovulazione); il Billings, che determina il periodo fertile sulle modificazioni della mucosa cervicale; la temperatura basale altri metodi Tra i contraccettivi più usati, la pillola e il profilattico. Tra gli altri metodi, la spirale: viene inserita nell’ utero impedendo l’ annidamento di un ovulo eventualmente fecondato; diaframma, calotta in plastica che viene inserita in vagina prima del rapporto.

Fonte: La Repubblica

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