India, dubbi sull’autenticità della rivendicazione Maoista

Pravin Togadia

Pravin Togadia

New Delhi: Il Segretario Generale del VHP, Pravin Togadia, ha manifestato tutto il suo scetticismo verso la rivendicazione Maoista dell’omicidio del leader Indù Lakshmananda Saraswati.

In un comunicato del VHP, viene ribadita la convinzione che dietro al delitto ci sia un “particolare settore della comunità Cristiana” e la dichiarazione Maosista sia avvenuta dietro pressione di altri partiti Comunisti con i quali condividono l’ideologia.

Per sostenere la sua argomentazione, Togadia ha fatto notare che “E’ noto che gli estremisti (Maoisti, ndr.) colpiscano la polizia ma quando Saraswati è stato ucciso, la sua scorta composta da due poliziotti è stata lasciata illesa dagli aggressori mascherati.”

Quando gli è stato fatto notare che anche governo dell’Orissa ha accusato i Maoisti per l’omicidio, il leader del VHP ha riposto, “E’ facile dare la colpa ai Maoisti per tutto in questo stato… E’ come incolpare la pecora nera della famiglia e distogliere l’attezione dai veri colpevoli”.

“Il VHP non è contro tutti i Cristiani, ma solo una particolare sezione di missionari che stanno incitando a violenza settaria nel luogo,” ha aggiunto.

Queste accuse arrivano un giorno dopo la minaccia Maoista di nuovi attentati nel caso in cui il VHP attacchi le minoranze.

Fonte: Mathrubhumi

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