India, Maoisti rivendicano l’assassinio del leader Indù

Chiesa data alle fiamme

Chiesa data alle fiamme

PHULBANI/RAIKIA: Una settimana dopo l’omicidio del leader Indù Swami Laxmanananda Saraswati avvenuto durante le celebrazioni del Janmashtami, i Maoisti affermano di averlo ucciso per le sue “attività fasciste”.

L’assassinio di Laxmanananda, ha dato il via a una spirale di violenza in cui hanno perso la vita almeno 12 persone nei villaggi e luoghi di culto attaccati, in ritorsione, dai fondamentalisti Indù.

“Abbiamo ucciso Swami Laxmanananda Saraswati per vendicare il suo ruolo criminale nel Kandhmal”, afferma Azad, leader del People’s Liberation Guerrilla Army, associazione militare Maoista, in un’intervista rilasciata venerdì a un importante quotidiano Orya.

Azad ha affermato che dal Dicembre 2007 i ribelli del Kandhmal, un’area prettamente tribale, Laxmanananda e il segretario generale del Concilio Mondiale Indù (VHP) Pravin Togadia, hanno presentato i Cristiani come Maoisti e attentato di debellare il movimento rivoluzionario. “Laxmanananda stava capeggiando le attività fasciste Indù” – dice nell’intervista – “Ci appelliamo al pubblico perché si unisca nella nostra battaglia contro le organizzazioni manipolative”.

Fonte: The Times of India

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